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La simulazione del laboratorio Livermore, in California
Anno 2300: la terra brucia
Previsioni per i prossimi tre secoli con il computer più
potente del mondo:
un pianeta arso dall’effetto serra.
In Italia 10 gradi in più
LOS ANGELES - Per la prima volta hanno spinto le
previsioni climatiche fino al 2300 grazie a un
nuovo modello di supercomputer. E ne sono rimasti
inorriditi. Una catastrofe così non se la
sarebbero mai immaginata, con vaste aree del mondo
letteralmente arrostite dall’ effetto serra.
Gli autori dell’esperimento virtuale, appena
pubblicato sulle pagine del "Journal of Climate"
dell’ American Meteorological Society (1 novembre
2005), sono fisici dell’atmosfera del
Lawrence Livermore National Laboratory, in California che
si sono dotati recentemente del più
potente calcolatore del computer BluGene/L, capace di 280
mila miliardi di operazioni al secondo
o 280 teraflops, come dicono i tecnici.
Applicando sofisticati modelli
climatici,gl i scienziati americani
hanno esteso le previsioni per
i prossimi tre secoli. I
primi risultati dicono che, se si dovessero
usare tutti i combustibili fossili
disponibili, la
concentrazione di anidride carbonica atmosferica (CO2) passerebbe dall'attuale
valore di 380 parti
per milione (ppm) a 1423 ppm e la temperatura media globale aumenterebbe
fino a 8°C, passando
dagli attuali 16° a 24°.
Poiché 8°C è un valore medio globale, l'aumento
effettivo di temperatura nelle aree polari sarebbe
di ben 20°C, con la conseguente distruzione totale delle
calotte polari e con un innalzamento del
livello del mare di circa 7 metri. Alle latitudini
intermedie, e quindi anche dalle nostre parti, una
decina di gradi di più sia d’inverno sia d’estate. .
. A meno che un improvvisa instabilità del sistema
climatico porti a conseguenze attualmente del tutto
inimmaginabili, come per esempio una transizione
dal caldo al freddo con l’innescarsi di una nuova
glaciazione. Fenomeno, quest’ultimo, abilmente
descritto dal film "L’alba del giorno dopo",
in cui si ipotizza la scomparsa, a causa dell’effetto serra,
della Corrente del Golfo e del suo effetto temperante
sugli inverni del Nord Europa.
Franco Foresta Martin
02 novembre 2005
www.corriere.it
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